Gli occidentali dovrebbero arruolarsi per combattere in Ucraina?

 



La questione mi è venuta in mente in seguito al commento di un lettore che mi ha chiesto se io sia pagata dal governo russo o ucraino per trovare nuovi stronzi da mandare a combattere in Donbas. Ovviamente no, non sono pagata da nessuno dei due, non recluto personale militare e, a dirla tutta, sul mio blog ho sempre cercato di evitare di parlare della guerra. 

Questo perché il blog è nato prima che la guerra fra Russia e Ucraina avesse inizio, e aveva uno scopo completamente diverso. Lo scopo del blog era far conoscere la mentalità del ragazzi slavi/dell'est alle italiane, dato che in Italia, in genere, si parla solo di donne dell'est. Inoltre alcuni aspetti della cultura russa e Ucraina erano interessanti ed era carino far conoscere un po' di Paesi dell'est al pubblico italiano, dalla prospettiva di una donna italiana. 

Devo dire che diverse ragazze italiane che stavano studiando o lavorando in Russia o che avevano conosciuto un ragazzo ucraino qui da noi in Italia mi hanno effettivamente contattata per email e raccontato le loro storie, e mi hanno ringraziata per gli articoli da me scritti, affermando di averli trovati utili per decifrare alcuni comportamenti dei loro ragazzi che inizialmente esse non comprendevano, a causa delle differenze culturali. 

Tuttavia, effettivamente, dopo 3 anni (quasi 4) di guerra e una marea di morti, è giusto che io scriva la mia opinione riguardo a questo elefante nella stanza. I lettori vogliono conoscere la mia opinione e io devo dirla.  

Per cominciare, chiariamo: nonostante la mia fascinazione per la cultura slava orientale, in questa guerra io appoggio l'Ucraina e non la Russia, in quanto non trovo che l'aggressione militare sia uno strumento di risoluzione delle controversie internazionali, proprio come recita la Costituzione Italiana. Sostengo il diritto di un popolo aggredito a difendersi, anche appellandosi al diritto internazionale e chiedendo aiuto ad alleati che condividono i valori del diritto internazionale, e non mi lascio plagiare dalle varie arrampicate sugli specchi di Travaglio, Orsini, Barbero e via dicendo, che cercano di dipingere l'Ucraina come un Paese che se l'è cercata e la Russia come un Paese costretto a invadere la piccola Ucraina. What the fuck?!

Dal punto di vista teorico, prima del 2015-2022, supportavo, per l'Ucraina, un tipo di politica internazionale neutrale, la non adesione a UE e Nato, la difesa del bilinguismo in Ucraina e relazioni equidistanti da Russia e UE.

Ma cosa stava facendo l'Ucraina in quel periodo? Esattamente quello che ho scritto!

L'Ucraina era neutrale e non faceva parte della Nato, benché cooperasse con essa (anche la Russia stessa ha cooperato con la Nato in passato, quindi nulla di grave). La Nato ha rigettato la richiesta di adesione alla Nato da parte dell'Ucraina una volta e l'Ucraina non ha più sollevato la questione, nemmeno dopo il cambio di governo provocato dall'Euromaidan. 

Prima del 2014-2022, l'idea di aderire alla Nato raccoglieva davvero pochi consensi fra gli ucraini, i quali tutto desideravano tranne che "triggerare" la Russia e darle un pretesto per invadere l'Ucraina. 

C'è da dire, ad ogni modo, essendo curiosa, ho fatto le valigie, sono andata in Ucraina e, a differenza evidentemente di Travaglio, Orsini e Barbero e ho parlato con degli ucraini per saggiarne gli animi. 

Gli ucraini, che hanno vissuto in un'Ucraina neutrale o addirittura filorussa (prima dell'Euromaidan l'Ucraina era neutrale e alternava presidenti filo-europei a presidenti filorussi) mi hanno detto di non essere soddisfatti delle politiche filorusse e di voler provare la via europea, perché  il sistema di governo filorusso permetteva:

- la corruzione (Janukovich, a quanto pare, ha preso moltissimi soldi da Putin e li ha usati per arricchire sé stesso, il figlio e qualche amico, e non di certo il popolo ucraino);

- non faceva crescere gli stipendi degli ucraini, l'economia era debole e molti ucraini erano costretti ad emigrare; 

- strangolava l'economia ucraina attraverso quote di mercato all'interno della CIS che agevolavano i prodotti russi a discapito di quelli ucraini e bielorussi;

- bloccava l'accesso dei prodotti ucraini al più ricco mercato europeo-atlantico, ossia allo spazio economico mondiale più ricco e grande del pianeta;

- manteneva l'Ucraina povera;

- tendeva a reprimere l'identità etnica ucraina, attraverso un tipo di narrativa che favoriva i russi. Gli ucraini venivano descritti praticamente come dei terroni un po' stupidi da tenere in posizione subalterna, nonostante il Paese abbia un'altissima incidenza di laureati (anche in materie STEM) e, già dai tempi dell'URSS, fosse uno dei cuori economici e industriali dell'Unione Sovietica.

In più i russi negavano la storia ucraina, nascondevano la tragedia dell'Holodomor, liquidando il tutto come "errori di politica agricola commessi da Stalin", negando il genocidio e favorendo l'uso della lingua russa al posto di quella ucraina in modo da diluire l'identità etnica degli ucraini, così da, alla lunga, indebolire le spinte indipendentiste del Paese. Tutta la narrativa russa descriveva l'Ucraina come un Paese minoritario rispetto alla Russia, nato da una costola della Russia, mentre le origini storiche della Russia, la cristianizzazione dello spazio russo e l'adesione alla fede ortodossa possono essere fatti risalire invece al Rus di Kiev, nato appunto intorno a Kiev nel Medioevo. In altre parole, la Russia nasce dall'Ucraina e non viceversa. E i due Paesi ormai si sono scissi e sono due entità sovrane e distinte. 

Di fronte a queste osservazioni non posso che dare ragione agli ucraini che vogliono entrare in Europa, anche se li avviso che pure l'Europa ha i suoi contro e che il sistema di quote di produzione  vige anche in Europa, che l'euro li metterà in ginocchio, che i capitalisti europei compreranno a tappeto tutta l'Ucraina e il loro popolo resterà col cazzo in mano come sempre. Risposta: <<Ci stiamo già col cazzo in mano, e col sistema russo saranno gli oligarchi russi e cinesi a comprare tutto. La terra è nostra e, a questo punto, preferiamo che a comprarla siano gli europei, almeno loro esportano la democrazia e imporranno, ai nostri politici, riforme anti-corruzione. Da voi poi esiste un minimo di welfare e gli ospedali funzionano. Vediamo i progressi che hanno compiuto Polonia, Repubblica Ceca e Paesi Baltici entrando nella UE e la stagnazione in cui si trovano invece i Paesi della CIS. E, essendo uno Stato sovrano e indipendente, rivendichiamo il diritto di poter scegliere. >>

E ora la domanda delle domande: gli occidentali dovrebbero arruolarsi in Donbass e combattere per l'Ucraina?

Dunque, se seguite il blog da tempo, penso che avrete capito che la mia opinione degli uomini occidentali odierni è bassissima. Fondamentalmente li trovo delle fighette imborghesite che si stanno facendo fottere i propri Paesi dagli immigrati islamici: sono incapaci di reagire, incapaci di protestare, incapace di eleggere dei leader forti, confusi e manipolabili. Figurarsi se avrebbero mai le palle di arruolarsi e andare a rischiare la vita in Donbass per aiutare gli ucraini!

Risposta: no, non ci credo che lo faranno. Ci potrebbe andare giusto qualche mercenario per cui "basta che mi paghi e io uccido", ma questo tipo umano è più facile che si arruoli per la Russia, dato che la Russia paga di più, che per l'Ucraina. 

Resta qualche illuminato coraggioso che, motivato dai principii e deciso a difendere i diritti di un popolo invaso, per puro spirito di giustizia e solidarietà, partirà per difendere l'Ucraina. Ma quanti saranno? Quattro gatti?

Certo che per me sarebbe giusto che partissero in tanti, ma so che non partiranno e di certo non possono essere obbligati. Ad ogni modo, colgo l'occasione per ricordare Thomas D'Alba, uno dei pochi italiani coraggiosi che è effettivamente partito per l'Ucraina ed è deceduto quest'anno dopo diversi mesi di combattimenti. 

Tuttavia, ritengo che solo gli ucraini, che poi sono i veri Cosacchi, possano difendere l'Ucraina. Sugli occidentali non nutro speranze, perché è già tanto se riescono a difendere sé stessi. Non nutro speranze sulla Coalizione dei Volenterosi, sugli inglesi o americani che interverranno "on the boots" nel Paese invaso, a meno che Putin non usi davvero l'atomica contro l'Europa.

E sono convinta che prima o poi gli occidentali abbandoneranno gli ucraini o diminuiranno il loro sostegno fino a farli capitolare. Ma potrebbe anche avvenire che il sostegno invece continuerà abbastanza a lungo e sarà la Russia ad accontentarsi solo del Donbass o a diver battere in ritirata. Ma questo sostegno occidentale sarà solo economico e militare: non manderanno mai i loro eserciti. E di volontari non ne partiranno mai a frotte. Cioè, ma li guardate i giovani maschi europei? Spesso hanno il sedere più grosso delle spalle.

Ma cosa avverrebbe se l'Ucraina capitolasse totalmente come si augurano i filorussi nostrani?

Ecco cosa avverrebbe in Europa e all'Italia se il sogno erotico dei filorussi italiani si avverasse e l'Ucraina subisse una sconfitta totale. 

A quel punto, secondo analisi esperti di questioni militari, avverrà la vera tragedia: si prevede che, in questo scenario, dapprima si riverseranno in Europa MILIONI di rifugiati ucraini che non sono ancora riusciti a lasciare il Paese a causa della legge marziale in vigore.

 Non si tratterà di donne e bambini in questo caso, ma di uomini, principalmente di ex combattenti che rischierebbero di essere passati per le armi dai russi se venissero presi, insieme ad altri civili che ora si sono rifugiati a ovest del Paese e  che scapperebbero dall'avanzata dei russi verso Ovest, un po' come i tedeschi della Cecoslovacchia che fuggirono a ovest all'avanzare dell'Armata Rossa. 

In seguito, i russi probabilmente inizierebbero purghe interne per eliminare i vertici dell'ex governo e l'intelligenzia filo-ucraina. Questa fase è facilmente intuibile dato che i russi parlano spesso e apertamente di denazificare l'Ucraina. Denazificare significa rimuovere le persone, soprattutto membri dell'apparato statale, fedeli al governo filo-ucraino (i nazionalisti).

 Infine, non si esclude che la Russia possa riorganizzare, in pochi anni, un nuovo esercito, arruolando anche gli ucraini riconvertiti in filorussi, pure in maniera coatta, rimpiazzando quel milione e mezzo di perdite russe con un paio di milioni di ucraini, e tentare un nuovo assalto alla Moldavia, alla Lituania o a ciò che resta dell'Ucraina libera. 

Se analizziamo la storia, non sarebbe la prima volta che ciò succede: l'Unione Sovietica, dopo aver preso l'Ucraina orientale e centrale, conquistò anche l'Ucraina occidentale. Filtrò gli uomini che avevano combattuto per Bandera e reclutò gli uomini che fino ad allora erano rimasti neutrali, spedendoli verso la Cecoslovacchia, l'Ungheria, la Polonia e infine su Berlino (il nonno di mio marito fu inviato a Berlino con l'Armata Rossa, venendo ferito durante i combattimenti). 

Spostamenti di sovietici e anglo-americani, Seconda Guerra Mondiale. 


I filorussi nostrani forse ignorano che l'Ovest siamo noi. Non siamo Berlino, certo, e i russi dovrebbero scendere a sud per prendere l'Italia, il che è difficile, dato che dovrebbero prima conquistare molti Paesi NATO, e non vedo neanche la convenienza nel conquistare l'Italia. 

Ma l'Italia è un satellite economico della Germania, la distruzione militare o economica della Germania metterebbe anche il nord Italia, e quindi tutto il Paese, in k.o. economico per un bel pezzo. 

Dopo la seconda guerra mondiale ci aiutarono gli americani nel creare le premesse per una rinascita economica, ma adesso gli americani hanno una grossa gatta da pelare che si chiama Cina e dubito che investirebbero risorse per aiutare la ripresa dell'Europa dopo una guerra frontale con la Russia, che potrebbe avvenire se il "tappo" dell'Ucraina saltasse. Quindi noi (voi) non li stiamo aiutando a gratis, ma perché ci conviene. 

E nulla, penso di aver detto fin troppo. Mi sono appena guadagnata un biglietto per il gulag. 

Slava Ukraini.

Heroyam Slava. 

Commenti