L'Occidente si è impoverito: come sopravvivere alla povertà

 



Bentornati sul mio blog. Oggi parleremo di un altro argomento duro, ma che io reputo anche molto attuale, ossia il ritorno e la crescita della povertà in Occidente e come sopravvivere in questi tempi difficili.

Penso che da almeno un paio d'anni a questa parte sempre più spesso, mentre facciamo la spesa o stiliamo il bilancio di fine mese, ci domandiamo: "Ma sono le cose che sono diventate più care o sono io che guadagno troppo poco?". La domanda frulla, evidentemente, nelle teste di così tante persone che su Facebook girava persino un meme a riguardo.

Inizialmente, quando ho iniziato a spendere oltre cento euro a settimana di spesa (minimo) contro le 60 di pochi anni prima, comprando anche roba scontata, pensavo che fosse il mio nucleo familiare a guadagnare troppo poco, quando poi mi sono resa conto che non era affatto così. Mio marito ha cambiato lavoro e guadagna uno stipendio di tutto rispetto e, oltretutto, con l'introduzione dell'assegno unico familiare abbiamo un'integrazione mensile fissa, che non dipende più dagli umori del datore di lavoro o dal fatto di lavorare in bianco o in nero. Allora ho cominciato ad informarmi meglio, a parlare con la gente e a guardare documentari in lingua inglese, ed è emerso che, per vari motivi, moltissimi Paesi occidentali sono messi davvero male. Non solo: anche le persone intorno a noi stanno mese male. Ci sono italiani (e stranieri) che si presentano bene, camicia linda, orologio al polso, e dopo dicono di prendere 700-1000€ al mese di stipendio o di avere debiti a non finire, e mutuo sulla casa e debiti delle attività... Ho parlato con italiane che lavoravano in nero per 300-400€ al mese come commesse o come donne delle pulizie e non sempre per poche ore.

In Portogallo gli stipendi sono bassissimi. Uno stipendio di mille euro è considerato un buono stipendio, mentre la media si aggira intorno ai 600-800€, con molti che guadagnano anche meno. La disoccupazione è alta.

Nel Regno Unito l'inflazione è fuori controllo. Vuoi non solo per la pandemia e per la guerra in Ucraina, ma anche per la Brexit, ampie fasce della popolazione britannica sono finite sotto la soglia minima per vivere dignitosamente. Un altissimo costo delle case, affitti altissimi e mutui con tassi che continuano a crescere, alto costo delle bollette e cibo che diviene sempre più caro, hanno gettato nella miseria moltissime persone. A Londra si vive generalmente meglio che in altre parti del Regno Unito, ma ciò che si guadagna in più spesso se ne va tutto per pagare un affitto stellare.

Similmente in Irlanda le case costano così tanto che le persone, una volta pagato l'affitto o il mutuo, devono scegliere se pagare le bollette o mangiare. Molte famiglie devono condividere l'abitazione con altre persone, in stile Unione Sovietica. Situazioni analoghe si registrano negli Stati Uniti, in Svizzera e in Canada, dove a erodere il budget familiare contribuiscono anche le assicurazioni mediche private. 

Gli esperti, tuttavia, affermano che la produttività dei Paesi occidentali non solo non è calata, ma anzi, negli ultimi trent'anni è cresciuta e che oggi le industrie producono un 75% in più rispetto a trent'anni fa, ma molto del lavoro manifatturiero oggi è realizzato in Paesi del terzo mondo o è, addirittura, automatizzato. Inoltre gli stipendi non solo saliti, o sono saliti solo del 9%.  La forbice tra gli stipendi degli operai e quelli dei CEO è cresciuta esponenzialmente, tanto che gente come Elon Musk o Jeff Bezoz oggi guadagnano anche 300 volte un operaio medio americano. Al contrario, 30'anni fa i CEO guadagnavano circa 30 volte di più. Il divario fra ricchi e poveri è cresciuto enormemente.

LE DONNE E I BAMBINI SONO I PIU' VULNERABILI

Col passaggio dal lavoro manifatturiero ad un'economia basata sui servizi, molte donne hanno trovato impiego non più nelle fabbriche, bensì nei ristoranti, nei fast food, nei supermercati o nei vari servizi (addette alla pulizia, badanti, oss, infermiere, receptionist, cassiere) e tutti questi lavori risultano, dai dati collezionati dagli esperti, quelli pagati meno. Mentre gli uomini possono ancora trovare lavoro nei cantieri e in altri posti di lavoro fisicamente pesanti, le donne - che hanno una performance minore - vengono spesso scartate per questi lavori. E no, un'economia basata sui servizi non è segno di progresso, bensì segno di deindustrializzazione o di automatizzazione. 

Ciò provoca una conseguenza disastrosa: allorché una donna resta single, vuoi per un divorzio vuoi per una vedovanza, se ha dei figli piccoli rischia di precipitare in un vortice di povertà spaventoso. Molte donne che si sono rivolte ai centri per l'ascolto e nei centri di sostegno britannici mostrano segni evidenti di stress acuto, attacchi di panico, crolli nervosi, depressione e, soprattutto, incuria e trascuratezza. 

<<Molte donne che si rivolgono a noi - afferma una volontaria di un'associazione britannica - ci chiedono prima di tutto di pensare ai loro bambini e di non preoccuparsi di loro (le madri). Ma questo è sbagliato: anche le madri sono persone e anche loro valgono. >> E qui entriamo nel vivo dell'argomento di oggi, ossia QUALI ERRORI NON COMMETTERE SE CI SI RITROVA POVERI.

1) RISPARMIARE SUL RISCALDAMENTO E SULLA PREVENZIONE MEDICA

Il primo, ma molto comune errore che commettono molte persone che si ritrovano povere, uomini o donne che siano, è sentire di non valere niente e, quindi, smettere di prendersi cura di sé stessi. Ma, se si decide di risparmiare sul riscaldamento e sulla salute, ben presto ci ritroveremo a vivere in una casa degradata e, soprattutto, malsana. Spifferi, muffe e umidità costanti posso causare, nel tempo, malattie croniche come la bronchite cronica o l'artrite cronica. Non solo dopo dovremo sborsare lo stesso molti soldi per curarci, ma potremmo anche diventare inabili al lavoro, così da perdere anche l'ultima possibilità di guadagnare.

Occorre quindi munirsi di agenda e segnare mese per mese gli esami di screening gratuiti a cui abbiamo diritto e prenotare in anticipo le impegnative per gli esami di routine che andrebbero ripetuti ciclicamente (analisi del sangue, elettrocardiogramma, controllo della vista e dell'udito, controllo dei denti ecc.). Per quanto riguarda i bambini, l'Italia mette a disposizione un libretto sanitario pediatrico da ritirare presso la propria ASL, sul quale sono annotati tutti i controlli anno per anno che lo Stato consiglia di fare. Non risparmiate sul ticket!

Oltre al libretto sanitario pediatrico, in Italia funziona la app Pediatotem, tramite la quale potete prenotare le visite di controllo per i vostri figli senza dover telefonare. Tuttavia vi chiedo di non abusare di questo strumento. Senza particolari problemi di salute una visita a trimestre è sufficiente. Inoltre, se siete benestanti, sarebbe cortesia lasciare il posto ai poveri e rivolgervi ai pediatri privati.

Infine, non trascurate casa vostra. Cercate periodicamente le crepe o i buchi nei muri e chiudeteli, applicate spray antimuffa e usate tappeti e cuscini anti-spiffero per tenere le stanze al caldo. Se siete proprio poveri e non sapete come tappare un buco sopra la finestra, ecco, prendete un pezzo di cartone e appiccicatecelo sopra, ma cercate in tutti i modi di tappare le falle. 

2) RICHIERE L'AFFIDO DEI FIGLI DOPO UN DIVORZIO

Molte mamme si battono fino all'ultimo per ottenere l'affido dei figli dopo un divorzio. Tuttavia questa diventa un'arma a doppio taglio qualora la madre non abbia già un lavoro full-time. Sopravvivere in due o tre o quattro persone avendo un solo stipendio part-time o nessuno stipendio ma solo gli assegni familiari e gli alimenti dal padre (ammesso che li versi) significa far crescere i figli nella povertà. Non solo: una donna che ha anche dei figli piccoli da seguire avrà molte più difficoltà a trovare un lavoro e anche a tenerselo, in quanto, nelle ore in cui lei è al lavoro, avrà bisogno di una baby sitter (i nonni, sempre più spesso, si defilano dal loro ruolo di nonni), la quale potrebbe costare all'ora molto più di quanto lei guadagni. Il che la porterà spesso a dover rinunciare al lavoro.

Molto meglio chiedere al giudice che i figli vengano affidati al padre. Potrà essere doloroso all'inizio, ma noi donne avremo modo di poterci trovare un lavoro full time o due part time e andare a trovare i figli dopo il lavoro. Ci sono molti modi per poter dimostrare amore: regalare abiti nuovi e giocattoli, libri,  soldi, ma anche raccontando una storia prima di andare a letto, fare una passeggiata al tramonto... Ma non avere soldi per dare ai figli del cibo di qualità è davvero la cosa peggiore al mondo.

Consiglio questo anche per un altro motivo: sempre più uomini accusano le mogli di "rapire" i figli in seguito ad un divorzio. Molti padri si lamentano di non poter vedere i figli, cosa che mi pare molto strana, in quanto non conosco nessuna donna che voglia intenzionalmente privare i figli del loro contatto col padre (salvo casi di padri violenti). Invece gli uomini dovrebbero capire - e apprezzare - che, prendendo i figli con noi, noi donne li liberiamo da un onere, da un impegno costante e pesante e li lasciamo liberi di lavorare. Ma, poiché questo non viene apprezzato, è ora di cambiare. E' ora di rinunciare all'affido e lasciare che siano i padri divorziati a doversi dividere fra lavoro, fornelli, scuola, compiti, compleanni degli amici, vaccini, visite mediche, gite scolastiche, capricci, lavatrici e quant'altro. Scommetto che dopo pochi mesi i padri andranno loro stessi a riportare i figli alle madri, al che la madre dovrà rispondere: <<Se mi riprendo i figli io non potrò lavorare, quindi mi DEVI versare gli alimenti, o ti riporto i figli sotto casa. >> Ricordiamolo: LA MATERNITA' E' UN LAVORO A TUTTI GLI EFFETTI E VA PAGATO. 

3) RISPARMIARE SUL CIBO

Capisco che non tutti possano andare a fare la spesa alla Conad, ma, anche se dobbiamo rivolgerci a discount o ai mercati ortofrutticoli, suggerisco di evitare l'errore che fanno molte madri quantomeno britanniche e americane, ossia comprare roba surgelata. I surgelati non costano davvero meno del cibo fresco, e, soprattutto, hanno un valore nutrizionale e un gusto decisamente più scarsi. Reimpariamo a mangiare meno, ma sano, e a comprare cose più genuine per quanto a basso costo.

In un'intervista alcune donne inglesi affermavano di non poter mangiare 3 volte al giorno e, quindi, talvolta saltavano la cena. Errore. Se non avete tanti soldi da spendere, preparate per cena un brodo vegetale, servono solo una carota, una cipolla, del sedano e una patata. Dentro ci potete mettere del riso o del semolino. Il semolino costa davvero pochissimo e bastano pochi cucchiai per addensare la zuppa, ma vi permetterà di saziarvi e di assumere carboidrati e vitamine, ma anche acqua, importante per idratarsi. Inoltre le zuppe vanno benissimo per cena e le possono mangiare anche i bambini. Infine, anche un piatto così semplice, se servito bene, sembra meno deprimente. E, inoltre, avrete quantomeno messo qualcosa sulla tavola.

4) LA CATENA DELLA SOLIDARIETA'

Se siete poveri o, semplicemente, non volete sprecare, è molto utile coltivare contatti con altre donne o uomini in difficoltà. Potete sostenervi a vicenda passandovi i vestiti e i giocattoli dei bambini, quegli abiti che avete acquistato ma di una taglia sbagliata o che non vi piacciono più, scambiandovi informazioni sulle offerte nei negozi e, nei casi più estremi, anche condividendo l'alloggio. Non c'è niente di male in vivere in maniera comunitaria. Del resto l'umanità per millenni è sopravvissuta vivendo in comunità. Di questo beneficeranno anche i bambini, che, oltre ad una famiglia, avranno molte "zie" e "zii" e "fratelli/sorelle" estesi sui quali contare da adolescenti e da adulti e, chissà, forse persino da vecchi. Possiamo dire che si può essere poveri, ma non del tutto infelici e disperati, se si ha una comunità di sostegno. Le comunità possono essere religiose (la parrocchia) o etniche o di altro tipo, ma è sempre bene costruirne una o trovarne una a cui aggregarsi. 

Molti di noi sono cresciuti in una cultura individualista e tanti di noi sono figli unici. Tornare alla comunità può essere difficile per molti da accettare, implica aprirsi, mostrare le proprie vulnerabilità, confidare le proprie paure e saper chiedere un aiuto, eppure dovremmo tutti sforzarci per tornare ad essere più comunitari.

Per oggi è tutto, udachi!*


*Udàchi (Удачі) : buona fortuna in lingua ucraina.



Commenti

  1. Una donna che prende l’affido del figlio quasi sempre lo fa per appropriarsi della casa e sbattere fuori l’ex marito che magari si ritroverà a dover pagare il mutuo di una casa dove nemmeno vive. Più il mantenimento. É palese che dopo un divorzio quasi sempre é l’uomo a rimetterci di più economicamente.

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    1. Dopo che una coppia si disfa credo che la legge dovrebbe stabilire che la casa coniugale, in assenza di seconde case da parte di uno dei due coniugi, debba essere venduta e si debba procedere all'acquisto di due unità abitative più piccole. Vero è che lo Stato dovrebbe fornire anche abitazioni, anche condivise, ai genitori poveri rimasti soli dopo un divorzio o una vedovanza. Il modello council house inglese o anche la kommunalka sovietica sarebbe un inizio, magro, ma almeno la gente non finisce su strada.

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