Politiche per la famiglia: come rilanciare la natalità

Internet, se lo si sa usare, è una grande risorsa. Ci apre gli orizzonti e abbiamo accesso a molta più informazione che in passato. Soprattutto se si conoscono anche altre lingue oltre all'italiano, in particolare l'inglese.

Grazie ad una buona conoscenza dell'inglese ho notato che all'estero, soprattutto negli Stati Uniti, si fa molta più politica per la famiglia che in Italia, e la propaganda è molto più intensa e coinvolgente che da noi. Gli Stati Uniti - o, per lo meno, i loro partiti conservatori - investono molti soldi per propagandare uno stile di vita bianco tradizionale, basato sulla famiglia eterosessuale con numerosi figli.
    E in Italia? Tutto tace, tranne qualche campana che ogni tanto rintocca a morte da lontano, subito azzittita dalle opposizioni favorevoli, invece, alla distruzione delle tradizioni e al rimpiazzo etnico.

    Vi è un dato di fatto non più trascurabile, analizzato e approfondito molto bene dal giornalista italiano Giulio Meotti nel suo libro "La Fine Dell'Europa - Nuove Moschee E Chiese Abbandonate": i Paesi europei, nonché quelli non europei ma che hanno adottato uno stile di vita occidentale, come il Giappone, sono tutti in recessione demografica e hanno bisogno di un flusso costante di immigrati da Africa, Asia e America Latina per riequilibrare la loro demografia ed evitare il collasso sociale ed economico.
Vi è solo un problema: se i nativi europei - francesi, inglesi, belgi, italiani, iugoslavi, spagnoli, svedesi, persino russi - non si riproducono più, e debbono importare immigrati africani e asiatici che hanno ancora un tasso di natalità superiore a 3 figli per donna, è semplice comprendere che la nostra civiltà e le nostre identità etniche sono destinate alla morte nel giro di un secolo, due al massimo.

    Se si ritiene che queste previsioni siano un delirio o una semplice teoria complottista come molte altre, sponsorizzate dalla Destra americana, beh, devo deludervi: ci sono evidenze storiche che la sostituzione etnica e il crollo di intere civiltà, spazzate via da altre, si sono verificati diverse volte nel corso della storia. Dai Maia, scomparsi ancor prima che Colombo scoprisse l'America, forse rimpiazzati dai più agguerriti Aztechi, ai nativi del Nord America, rimpiazzati dagli europei e dagli schiavi africani. Senza andare lontano dai nostri lidi, pensiamo alla scomparsa quasi totale della civiltà cristiana e bizantina dal Nord Africa dopo il crollo di Roma e l'espansione islamica: un'intera civiltà greco-romana spazzata via dalla conquista araba, di cui il simbolo più drammatico fu certamente la distruzione della biblioteca di Alessandria D'Egitto, un deposito di sapere immenso delle antiche civiltà, bruciato per ordine di un sultano arabo.

Non occorre neanche molto tempo perché una civiltà scompaia: bastano un paio di secoli, e di interi popoli non resta più traccia. Affinché ciò non accada gli europei devono tornare a fare più figli, ovviamente non vi sono alternative. Parliamoci chiaro: sono anche una persona ecologista, per cui ritengo che la popolazione mondiale vada ridotta; ma non sono gli europei quelli che devono diminuire. La demografia è esplosiva in altri paesi: Nigeria, India, Filippine, Nord Africa, ma non fra i gruppi etnici europei, che invece hanno un trend suicidario.

IL RUOLO DELLA PROPAGANDA.

Abbiamo bisogno di più propaganda per al famiglia tradizionale, non meno. I vari governi che hanno provato, in Italia, a fare della propaganda pubblica a favore della natalità hanno sempre ricevuto fischi e polemiche: << Alzate gli stipendi. Assumete le donne! Aprite più asili! >>. Tutte queste richieste sono legittime, ma la propaganda serve e ne andrebbe fatta di più, non di meno.
Ovviamente essa da sola non basta per convincere una coppia a dare alla luce sette figli, ma pensiamo alla coppia in dubbio sul secondo, alla coppa che scopre all'improvviso di aspettare un terzo figlio ed è in dubbio se ucciderlo (sì, l'aborto è un omicidio) o tenerlo e fare qualche sacrificio. La propaganda può fungere da ago della bilancia, essa convince, fa propendere per il sì. Di certo non causerà un'impennata di nascite, ma potrebbe influire su qualche punto percentuale. Inoltre stimolerà i giovani a vedere nella famiglia l'obbiettivo di vita, anziché nella carriera o nell'edonismo. 

POLITICHE PER LA FAMIGLIA.

Le opposizioni hanno diritto alla parola e le loro obiezioni, quando non totalmente in contrasto con l'obbiettivo di rilanciare la natalità fra i nativi europei, andrebbero ascoltate. In Italia abbiamo davvero bisogno di più controlli sul lavoro (basta lavoro in nero!), un aumento degli stipendi (sì allo stipendio minimo!) e a sussidi in caso di disoccupazione improvvisa (sì al reddito di cittadinanza! Le persone non fanno figli se hanno paura di perdere il lavoro e ritrovarsi per strada!). Serve anche un aumento dell'importo degli assegni famigliari. 175 euro al mese (massimo) di importo a figlio, per un paese caro come l'Italia, è ridicolo. 

Chi ha fatto davvero qualcosa per le famiglie? I Cinque Stelle! Loro hanno introdotto il reddito di cittadinanza, che la Destra ha smantellato. Loro hanno trasformato l'assegno famigliare in busta paga in un assegno unico che andasse a tutti, anche ai più bisognosi, ossia chi ha genitori che non lavorano, soldi che ora finiscono direttamente sul conto corrente del beneficiario e non in busta paga, dove spesso venivano intascati illegalmente dal datore di lavoro.
Ma gli italiani - ignoranti e causa delle proprie disgrazie - come hanno ringraziato chi ha dato loro tutto questo? LICENZIANDOLI!
Bastava rieleggerli e chiedere qualcosa in più, qualche correttivo.

LA FARSA DELLA DESTRA SULLO STOP ALL'IMMIGRAZIONE.
 
E' molto più utile aiutare le famiglie italiane a fare più figli che tentare di stoppare l'immigrazione. Il problema mica sono gli arabi che fanno 4 figli a donna, ma noi che non li facciamo. Per stoppare la loro proliferazione basta esportare il nostro stile di vita in Africa, in particolare gli anticoncezionali, il femminismo e l'edonismo, e lo si sta già facendo. Ma dire agli italiani che un partito da solo è in grado di stoppare l'immigrazione e restituire l'Italia agli italiani è una farsa. E' populismo. stop. Nessuno può davvero farlo, soprattutto in un contesto demografico come quello europeo, dove gli over sessanta superano già, in molti Paesi (fra i quali l'Italia) i bambini.

Dinks all'opera
E, se anche, per miracolo, gli europei iniziassero a far figli come roditori da domani, occorrerebbero altri 18 anni minimo perché questi siano pronti per entrare nel mondo del lavoro. Altri 20'anni in cui le pensioni dovremo pagarle col lavoro degli immigrati e di quei pochi italiani che ancora nascono, che alla nascita hanno già 30.000 euro di debiti sul capo. Questo perché i boomer non hanno fatto figli, anzi, orgogliosamente si facevano chiamare dinks, acronimo di dual wage - no kids : stipendio doppio (quello del marito e quello della moglie) e nessun bambino.

I dinks sono paragonabili ai figli unici cinesi. E' praticamente sotto gli occhi di tutti che l'Occidente, come la Cina, negli ultimi 50'anni ha perseguito una politica volta alla diminuzione demografica, utilizzando strumenti più subdoli, come il femminismo, il carrierismo (in realtà pochissime donne avrebbero avuto accesso a ruoli dirigenziali, la maggior parte si sarebbe fermata ad un ruolo da commessa, segretaria o infermiera, cioè nulla di diverso dal 1800), gli anticoncezionali regalati come caramelle davanti alle scuole, l'edonismo. La Cina, retta da un regime totalitario, ha invece usato metodi più brutali ma anche meno mascherati per ridurre la propria popolazione: aborti forzati e multe. Ovviamente il metodo cinese è più disumano, ma a conti fatti entrambi i sistemi sono riusciti a ridurre la propria popolazione e a creare società di figli unici.

Come si può vedere dalle statistiche della Worldbank.organization, sia Cina che Paesi democratici occidentalizzati, dall'Europa alla Russia (sì, anche lei) al Giappone fino alla Corea del Sud, hanno un tasso di figli per donna che oscilla intorno all'1,2-1,4, ossia molto al di sotto del tasso di ricambio generazionale. Disastrosa la Corea del Sud, dove addirittura il tasso di figli per donna è dello 0.8%.

Si può notare che in tutti i Paesi il tasso di natalità è in diminuzione, segno che qualche politica globale per diminuire le nascite è già in atto, ma il problema è che in alcuni Paesi, come il Congo o il Lesotho, diminuzione significa che ora ogni donna fa 4.5 figli a testa anziché 9 come in passato, mentre in altri, come l'Italia o il Belgio, le donne ne fanno 1.4 (immigrate incluse) anziché 9 come una volta. La disparità è evidente.
Inoltre, fra le italiane e native europee più in generale, il tasso di fertilità è ancora più basso. 1/4 delle italiane in età fertile è già destinato ad entrare nella menopausa senza alcun figlio. Le altre europee navigano intorno alle stesse cifre. I pochi paesi europei con percentuali un po' migliori devono la miglior performance solo ed esclusivamente ad un maggior tasso di immigrate musulmane.

LE DONNE EUROPEE SONO PIU' CONFUSE DEGLI UOMINI

Sondando il terreno fra i miei conoscenti mi risulta che gli uomini sono abbastanza disposti ad avere figli, anche più di uno, con le donne, purché queste siano di bell'aspetto. Per meglio dire, ciò che noto è che molti uomini sono disposti anche a prendersi una donna che ha già dei figli, se questa è giovane, bella e in salute, e a farci ulteriori figli, se lei è d'accordo. E' come se fossero così disperati da essere disposti anche a condividere le poche donne attraenti E che hanno voglia di riprodursi (i due fattori devono concorrere entrambi). A volte penso che il prossimo step sarà la moglie in affitto: chi vuole riprodursi si sceglie le possibili mogli su qualche sito apposito e si sposano per un tot di anni. In questi anni lui paga, lei fa figli e lui le versa i sussidi per la pensione, se poi loro sono ancora d'accordo continuano a stare insieme, altrimenti lei si rimette sul sito in cerca del prossimo marito. Dopo la menopausa passa ad un altro sito (moglie cameriera e domestica), sul quale possono trovare quelli che si sono già riprodotti, non vogliono più figli e che cercano solo una cuoca-cameriera-domestica trombabile mentre lui è al lavoro.
D'altro canto molte donne non sembrano interessate a questo tipo di carriera, piuttosto preferiscono cercarsi un lavoro part-time o full-time non troppo pesante e spendere i soldi in viaggi, shopping online e divertimento.
 

Commenti

  1. In occidente non si fanno più figli per via de nazi femminismo imperante. Leggi nazi femministe che mandano in rovina un uomo con figli in caso di separazione. Perché mai un uomo dovrebbe voler fare un figlio in queste condizioni?

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    1. Si é poi finisce a dover lasciare casa, dover passare ogni mese il 70% dello stipendio alla ex moglie fidanzata e quel che sia… non vale la pena troppo rischioso e costoso. Costa meno prendere una Ferrari

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    2. Troppo pessimismo. In Italia ci sono 35 divorzi ogni 100 matrimoni e maggiormente stanno divorziando i boomer, quindi gente ultrasessantenne con figli già cresciuti.

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    3. Praticamente il 35% delle possibilità di finire in mezzo ad una strada grazie a leggi nazi femministe 😂 praticamente é meno rischioso giocare alla roulette russa… un colpo su sei ti ammazza… hai molte più possibilità che ti vada bene rispetto a sposarti

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    4. Se non ci fossero queste leggi, sarebbero le donne a rischiare. E poiché sono anche le prime che vengono licenziate dopo una maternità, mi sembra giusto titolare loro. Va inoltre detto che le leggi italiane tutelano la ex moglie meno di quanto avviene in altri paesi occidentali come l'Australia.

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