Perché poche italiane con uomini slavi (a differenza degli italiani)?

Bentornati sul mio blog. Oggi torno a parlare delle coppie miste e in particolare vorrei rispondere alla domanda su come mai ci sono molte meno donne italiane sposate o fidanzate con uomini slavi, rispetto agli uomini italiani che fanno altrettanto. 

Premetto che questo di seguito fu uno dei primi articoli che pubblicai anni fa e che, ad oggi, rispolvero e aggiorno con alcune novità. 

Dunque (ri)cominciamo...

Secondo l'ISTAT, ancora oggi il numero di matrimoni misti riguarda principalmente gli uomini italiani, che sposano principalmente donne dell'Europa Orientale, America Latina o altri paesi europei.

Tuttavia, rispetto a quando pubblicai questo articolo per la prima volta, devo dire che il numero di donne italiane che sposano stranieri è un po' aumentato e si aggira intorno al 5-7% di tutti i matrimoni con una sposa italiana. Dunque, se una volta (direi fino a 10 anni fa) per le italiane gli stranieri quasi non esistevano, oggi non è più così. Scrivo questo soprattutto perché molti stranieri credono che non valga la pena provarci con le italiane, perché tanto queste non vanno con gli stranieri per motivi culturali e di chiusura mentale. Beh, signori miei, questo era vero un secolo fa, oggi non è più così.

Resta il fatto che, quando si pensa ad un'italiana con un marito straniero, si pensa quasi sempre ad una donna bianca sovrappeso con un marito nero, giovane e aitante, mentre gli uomini italiani vengono visti più spesso con una rumena o un'ucraina. Alla domanda del perché sia così, spesso ho sentito o letto delle risposte fornite dagli stessi italiani che rasentano il razzismo: perché gli uomini dell'Est bevono, sono maneschi e cafoni, sono brutti e alle italiane non conviene fare il cambio. 

In realtà va fatta una premessa: questo fenomeno non riguarda solo l'Italia, ma tutto il mondo Occidentale. In quasi tutti i paesi occidentali si trovano donne slave sposate con uomini locali, ma raramente donne occidentali sposate con uomini slavi. Meno che mai con russi, ucraini e bielorussi. Dunque questa domanda se la sono posti in molti, non solo fra gli italiani, ma anche fra gli americani, i tedeschi, gli inglesi e così via.

In rete ho trovato molti spunti di riflessione per rispondere a questa solo apparentemente semplice domanda e altri li ho elaborato io grazie alla mia esperienza di donna italiana sposata con uno slavo. Vediamoli un po' tutti.

1. LA DISCREPANZA NUMERICA

Risposta tanto semplice quanto veritiera. In Italia arrivano quasi solo donne slave o rumene (80% del totale), e pochissimi uomini rispetto al totale degli immigrati dell'Europa orientale.

Quello sparuto 20% di uomini che giungono fin qui sono o i mariti delle suddette signore oppure i figli, che spesso sono ancora giovanissimi (parliamo di bambini e adolescenti) e pertanto non sono ancora sposati né pensano al matrimonio (e pertanto non forniscono dati statistici).

In parole povere, le italiane non hanno modo di conoscere uomini dell'Est. E' anzi raro che ne incontrino uno. 

Il caso opposto avviene con gli uomini africani: dall'Africa e dal Medio Oriente arrivano quasi soltanto giovani maschi, che, pur dovendo affrontare pregiudizi e razzismo, essendo tanti e in età da matrimonio, sembra che conquistino più facilmente le donne italiane (ma si tratta della semplice vecchia legge dei numeri).

In realtà un'eccezione che dimostra l'importanza dei numeri esiste, si tratta dell'Albania. La comunità albanese presenta un numero di matrimoni misti molto simile, in altre parole gli uomini albanesi sposati con italiane equivale pressappoco quello delle donne albanesi sposate con uomini italiani.  Questo perché dall'Albania sono giunti anche  tanti uomini e, dunque, le italiane hanno modo di conoscere uomini albanesi. Inoltre gli albanesi sono arrivati cronologicamente prima dei rumeni e degli ucraini, quindi molti di loro sono inseriti meglio e parlano la lingua meglio dei rumeni, che a loro volta sono inseriti mediamente meglio degli uomini ucraini arrivati dopo il 2022. 

2. LA DISCREPANZA ECONOMICA E DI STATUS

La risposta fornita da molti uomini occidentali a questa domanda sancisce che, mentre gli uomini tendono a sposare donne con una posizione economica inferiore alla loro, le donne in media prediligono uomini con una posizione economica superiore. Si parla del fenomeno dell'ipergamia, secondo il quale le donne tendono a sposare uomini che aumentano il loro status sociale, mentre gli uomini tendono a sposare donne di stato sociale ed economico inferiore. Non mi addentro sul desiderio di controllo maschile, ma quella potrebbe essere una spiegazione. 

Di conseguenza, gli uomini immigrati vengono più facilmente scartati dalle locals in quanto hanno stipendi mediamente più bassi e una minore solidità sulle spalle (quasi mai possiedono una casa di proprietà o proprietà terriere) rispetto ad un nativo occodentale. In pratica hanno meno da offrire in termini economici a donne che pensano al matrimonio, che in Italia e in Occidente sono solitamente donne trentenni - dunque donne abbastanza mature e in cerca di stabilità e non giovinette in fase romantica.

A conferma di ciò posso riportare il dato statistico che i matrimoni misti con donna italiana solitamente sono primi matrimoni con un'età media più bassa di quelli fra connazionali.

In media una donna italiana che sposa uno straniero (specie se dell'est) è al primo matrimonio e, al primo figlio, ha un'età media di 27 anni. Quindi, quando si sposa, ha intorno ai 25 anni. 

Al contrario, molti matrimoni fra donne dell'est e uomini italiani sono seconde nozze, con un'età media molto più elevata (spesso sono uomini di +40-50'anni con donne di +35-45 anni). In questo caso è evidente come, su questi secondi matrimoni, pesino lo status e il fattore economico. 

3. LA CONOSCENZA DELLA LINGUA ITALIANA

Spesso all'estero a studiare la lingua italiana e la cultura romanza sono le donne. Alla domanda del perché siano più le donne slave a voler studiare l'italiano rispetto agli uomini slavi, la risposta mi giunge da due uomini dell'est, un polacco e un ucraino, che mi spiegano come l'Italia sia visto dalle donne slave come un Paese dove fare la bella vita (sottinteso, spesso a spese di uomini sensibili al fascino della bionda dell'est o del nord Europa), ma dagli uomini slavi l'Italia non è vista come un Paese dove andare per guadagnare bene. Quindi gli uomini slavi sono meno interessati ad immigrare Italia, preferendo andare in Germania o in Canada, oppure restare in un Paese slavo dove si guadagna come in Italia ma senza dover imparare una lingua così diversa. Per esempio un ucraino che va a lavorare in Repubblica Ceca anziché in Italia. Al contrario, per i rumeni, di lingua latina, è più facile immigrare in Italia che in Repubblica Ceca. E infine anche gli albanesi, che spesso guardano la TV italiana e che hanno una storia di scambi culturali col nostro paese molto lunga, spesso immigrano qui. 

 Gli uomini slavi non vengono da noi in massa e di certo non sperano di farlo facendosi mantenere da una donna italiana.

<<A noi uomini slavi piace essere la parte solida della coppia. >> Mi spiegano i due uomini. 

4. LA DISCREPANZA CULTURALE

Le donne italiane sono abituate alle continue attenzioni degli uomini, all'approccio latino, che per uno slavo è percepito come invadente, ma che per le italiane è normalissimo. Un'italiana potrebbe non accorgersi affatto che uno slavo l'ha puntata e sta flirtando in maniera soft con lei. Potrebbe anzi giudicare freddi questi uomini, solo perché provengono da una cultura più riservata. Gli arabi e gli africani, invece, hanno un atteggiamento più vicino a quello degli italiani.

5. ASSENZA DI TURISMO SESSUALE E MATRIMONIALE FEMMINILE

Sebbene ultimamente si inizi a parlare anche di donne occidentali che si recano in posti esotici per divertirsi con qualche giovane aitante, questo fenomeno è ancora estraneo alla maggioranza delle donne italiane. Quelle che si dedicano a questo tipo di turismo spesso prediligono mete tropicali, come i Caraibi o il Maghreb, fantasticando tutto il contesto che circonda il presunto incontro sessuale (per esempio spiagge esotiche, dune del deserto e uomini caldi). Tuttavia si tratta di un fenomeno di nicchia: la maggior parte delle donne italiane non pratica turismo sessuale e soprattutto non pratica il turismo matrimoniale (una variante del turismo sessuale, finalizzata alla conoscenza di un futuro marito).
Non si può dire lo stesso degli uomini italiani e occidentali, i quali ogni anno partono in massa verso Paesi che si presume offrano una maggiore libertà sessuale (i Paesi dell'Europa Orientale sono i più gettonati, ma vanno di moda anche la Thailandia e il Brasile). Soprattutto per gli uomini sembra non essere un problema spostarsi verso posti con donne abbastanza aperte di testa per uscire con uno straniero, ma abbastanza povere per far pesare sul piatto della bilancia, da parte maschile, la maggiore affluenza economica.

In alcuni paesi dell'Europa orientale questi punti di coniugano insieme: ci sono donne aperte di mente E  abbastanza libere sessualmente E abbastanza attraenti E abbastanza povere da valutare positivamente la maggior affluenza economica del visitatore medio occidentale. 

Alle donne, occidentali incluse, invece non piace sposare qualcuno sentendo di essere state scelte per soldi, e, in modo speculare, a molti uomini slavi non piace vendersi per soldi. Questo comportamento è considerato da gay, e, se sei gay, tanto vale vendersi ad un altro uomo. Ma se devono andare con una donna - pensano loro - come minimo devo offrire io. Apro parentesi: con un uomo slavo una donna non paga mai. Quindi, se ne trovate uno integrato E single E interessato, prendete prima che arrivi una sua connazionale. 

6. STEREOTIPI SULL'UOMO DELL'EST
Ahimè! Esistono ancora tanti stereotipi negativi sugli uomini dell'Est: dal fatto che bevano fino a perdere la ragione all'essere maneschi con le donne, passando per i "si vestono male" e "sono brutti". Ovviamente si tratta di stereotipi creati dalla propaganda anti-comunista e, adesso, anti-russa, che però questo blog intende smantellare.

 In realtà le donne italiane in coppia con uomini slavi e anche diversi uomini italiani più oggettivi, riconoscono che l'uomo slavo sia molto legato alla famiglia e dolce nel corteggiare una donna (regala fiori, la aiuta, la rispetta), galante e mascolino. Tuttavia fra le italiane vi è ancora molta circospezione. Questo è dovuto anche alla TV italiana che fomenta la xenofobia e che da decenni non perde occasione di sottolineare la nazionalità dei fautori di crimini, quando questi sono stranieri. Così si è andata rimpolpando l'associazione rumeno/albanese/ slavo= rapinatore.
Al contrario, non esistono stereotipi eccessivamente negativi sulle donne slave, se non che siano piuttosto facili e disinibite, oltre che bellissime. Un cocktail che di certo non repelle all'uomo italiani, ma anzi, piuttosto lo intriga.

Questo però mi pare un punto che è cambiato un po' dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Da allora - mi pare - l'uomo ucraino è stato rivalutato e dipinto come patriottico, eroico, difensore della patria, mentre le donne ucraine sono state colpite da stereotipi negativi: "Gli uomini al fronte e loro scappano in occidente in cerca di qualche uomo benestante."

Per concludere, direi che il fatto che esistano più coppie lei dell'est e lui italiano non è dovuto solo ad un fattore quale la mera attrazione fisica degli italiani per le slave, quanto piuttosto ad un insieme di molteplici fattori che concorrono a questo risultato.

Ma... C'è un grosso ma. Se si guarda alle nazionalità più sposate dalle donne italiane troviamo ben DUE nazionalità dell'est: Albania e Romania. Queste sono due nazionalità molto gettonate, solo che, in numeri assoluti, sommando tutte le nazionalità del medio oriente e africane, risulta che ci sono più italiane sposate con africani e quindi sembra che le italiane preferiscano gli africani.

In altre parole, sembra essere più che altro una questione di numeri.

Per oggi è tutto. Non scordate di lasciare un commento e seguirmi!