Bentornati sul mio blog!
Ieri una mia amica italiana mi ha annunciato di avere intenzione di sposarsi col suo ragazzo, un ucraino proveniente da una graziosa campagna dell'Ucraina occidentale. Felicissima per lei, le ho stra-consigliato di farlo: nonostante la guerra, meglio sposarsi con un ucraino che con un italiano, loro sì che sono veri uomini che ancora difendono il Paese e le donne, e lei è d'accordo con me. Dice:<<Non ho più avuto un ragazzo italiano dal Giurassico.>> Infatti il comportamento coraggioso degli uomini ucraini allo scoppio della guerra ha colpito molte di noi donne europee, che non pensavamo di dover vedere più dei nostri coetanei europei trascinati in guerra, e, per giunta, in una guerra così distruttiva sul suolo europeo. Il loro coraggio è notevole e siamo grate loro per i loro sacrifici.Inoltre, le ho detto, dovrebbe anche pensare ad avere dei figli allora: è chiaro che, se gli uomini mostrano il patriottismo combattendo e facendo i veri uomini e lui le piace veramente in quanto "nastoyashchij muzhchina" [vero uomo, in russo], le donne - ucraine o straniere sposate con ucraini che siano - dovrebbero aiutare la nazione ucraina a non estinguersi.
Voglio dire, in Ucraina non esiste un odio così forte fra uomini e donne come in Italia, gli uomini ucraini sono maggiormente uomini adeguati e che tentano di difendere e proteggere le donne in tutti i modi possibili, dunque direi che è un dovere morale delle donne generare dei figli con i loro ragazzi, soprattutto se il loro Paese si trova nelle condizioni dell'Ucraina.
Lei mi ha risposto che ci sta pensando e che sta valutando come fare. Del resto, capisco le sue difficoltà e perplessità. Suggerisco, a chi si dovesse trovare in una tale condizione, di far subito registrare il matrimonio in Ucraina e chiedere al consolato ucraino quali sostegni ci sono per le donne che dovessero perdere il marito in guerra e per gli eventuali figli.
Perché racconto questa storia? Perché le nuove generazioni di italiani vengono spesso dipinte come pigre, svogliate, edoniste, codarde, abituate alla vita facile e viziate, che scappano di fronte alle difficoltà, ma questa e altre storie dimostrano che non è così. Se ne vale la pena ci smuoviamo eccome.
Se poi prendiamo in analisi solamente i siti e le pagine italiane della manosphere, dei diritti maschili e di redpill la situazione è ancora peggiore: gli uomini italiani non fanno altro che vomitare ODIO sulle donne italiane, accusandoci di tutto e di più. Per prima cosa affermano che il femminismo è responsabile del calo di matrimoni e nascite, avendo messo le donne contro gli uomini. Tuttavia, ciò non è vero. Sappiamo tutte che i motivi del calo delle nascite sono economici.
Io, ad esempio, sono a favore dei diritti delle donne e di introdurre alcuni sostegni economici alle madri e alle madri single, sono a favore dell'aiuto alle donne vittime di violenza domestica e sono a favore di una maggiore attenzione, da parte delle forze dell'ordine, sui soggetti accusati dalla partner di violenza domestica, stalking o comportamento tirannico, al fine di prevenire eventuali tragedie. Ma sono anche per limitare l'accesso all'aborto, specialmente di feti sani, e per sostenere le famiglie numerose e i padri vedovi, che potrebbero trovarsi a spendere una parte consistente dello stipendio in tate o baby sitter.
Infatti non vedo contraddizione fra l'essere femministe e il sostenere la famiglia, semmai il mio femminismo consiste nello scremare gli individui pericolosi e misogini, in modo che le donne possano percepire la propria casa come un luogo sicuro e non un luogo di soprusi. Quindi sposarsi, sì certamente, ma per vivere realmente da regine della casa e non da schiave della casa.
Ciò che le donne moderne hanno è una migliore consapevolezza di poter scegliere e non dover dire "sì" a chiunque, solo perché si tratta di un uomo, come avveniva, ad esempio, un secolo fa, quando era tassativo sposarsi entro i 20'anni con chiunque, meglio se ricco e presentato dai genitori, dopodiché, scaduto il tempo, bastava che fosse un uomo, perché restare sole era oltraggioso e la sanità lasciava a desiderare (e, lo dico a scanso di equivoci, mediamente sono per sposarsi da giovani, potendolo fare).
Tuttavia, gli uomini italiani (a scanso di equivoci, ci sono uomini italiani per bene e che sostengono le donne vittime di violenza) sembrano avere grosse difficoltà ad accettare che le donne italiane oggi possano scegliere con la loro testa, avere dei gusti propri, valutare a loro volta l'estetica di un uomo e quindi non essere più solo oggetti di desiderio, ma anche soggetti desideranti, e temporeggiare se non trovano un uomo adeguato. O, addirittura, possono anche non sposarsi mai, dedicandosi, in mancanza di un uomo valido per costruire una famiglia, alla carriera (e lo dico da persona che si è sposata prestissimo per la media italiana).
La cosa che, però, fa uscire dai gangheri gli italiani misogini della manosphere, ancor più delle zitelle per scelta, sono le donne che si sposano, ma con stranieri. L'ho capito dopo aver navigato per un po' di tempo su quei siti ed essermi accorta che noi italiane sposate con stranieri veniamo appellate molto garbatamente "troie" o "zoccole" dai galantuomini su quei siti, nonostante che, storicamente, siano stati molti più gli uomini italiani a sposare straniere del contrario. Tuttavia quelli non vengono definiti "troi", "gigolò", "puttani" o altro, ma "conquistatori", "furbi", "scaltri". Capite la dualità di pensiero? E, tuttavia, essi continuano a negare che in Italia gli uomini siano sessisti, maschilisti e misogini (ripeto, ci sono eccezioni!).
MA PERCHE' LE ITALIANE SPOSATE CON STRANIERI SUSCITANO COSI' TANTA OSTILITA'?
Piccola premessa: in vita mia ho incontrato anche uomini italiani incuriositi dalla mia storia o addirittura che mi hanno fatto i complimenti, perché, a detta loro, è raro che un'italiana esca dalla propria comfort zone e decida di esplorare culture diverse da quella mainstream occidentale, per cui di solito finiamo sempre con italiani o, al massimo, con altri latini o turchi o con l'americano di turno o il francese o il tedesco. Questi ragazzi mi hanno anche chiesto se fossi stata in Ucraina e come mi fosse sembrata e, in generale, erano incuriositi dai miei racconti. Ho addirittura incontrato ragazzi italiani "complici", che mi hanno chiesto aiuto a decifrare alcuni comportamenti di ragazze ucraine e russe con le quali uscivano o su come risolvere questioni burocratiche. Tuttavia, non sono mancati casi di reazioni negative, soprattutto online e, soprattutto, su quella tipologia di forum (redpill, manosphere, blackpill, antifemminismo).Ho compreso che la zitella, per loro, rappresenta la donna che sì, da giovane scartava gran parte degli uomini a causa di pretese irrealistiche e sproporzionate a ciò che era lei veramente; ma la zitella in fondo fa una brutta fine: resta da sola a consolarsi con gatti e bicchieri di vino, spesso trascorrendo gli ultimi anni di vita sola e in difficoltà economiche, quando non totalmente a carico dei familiari. E quindi, in qualche modo, essa viene punita dal destino che, in questa narrativa, vendica gli uomini scartati e punisce la presunzione femminile. Così come la madre single, che da giovane si era messa con il tipo carismatico ma inaffidabile, scartando ragazzi più soft e meno appariscenti, che si ritrova da sola col figlio a carico a 38'anni, dopo che Chad* l'ha scaricata o tradita o picchiata, genera ilarità e una sorta di soddisfazione postuma in questi uomini misogini. Ha avuto ciò che si meritava, la scema!
Ma la donna che decide di non abbassare le pretese e che trova in un inozemnyj** ciò che lei cercava e che vive felice, si costruisce una famiglia e suggerisce anche ad altre conterranee di seguire il suo esempio, per loro rappresenta uno schiaffo in faccia tout-court.
Dov'è la vendetta?
Dov'è la punizione per la donna che ha osato scartarci?
Senza contare che questa figura in qualche modo costringe gli uomini del Paese a interrogarsi e mettere in discussione i propri modelli culturali. Li obbliga a chiedersi se altrove gli uomini non abbiano caratteristiche più appetibili, o modi di fare più affascinanti o più coraggio, più forza d'animo, qualcosa in più, insomma.
Così, ad esempio, la donna italiana bianca che va col nero è per forza una zoccola in cerca di big bamboo o droga da qualche spacciatore del Camerun o una cicciona che nessuno voleva e che si è dovuta far sbattere da qualche disperato alla ricerca di permesso di soggiorno nei bagni di una discoteca raggaeton. Poco importa se, le due italiane che ho conosciuto che stavano effettivamente con neri, erano rispettivamente: una ballerina residente all'estero, sposata con un nero caraibico con un ottimo lavoro nelle perforazioni e uno stipendio molto superiore alla media italiana, il quale, per altro, condivideva con la moglie la passione del ballo; e una ragazza italiana bionda e bellissima che stava con un nero a sua volta super atletico, che lavoricchia in giro e gioca in una squadra di calcio locale.
Le italiane con ucraini e moldavi? Sicuramente delle disagiate che hanno raccattato dei disperati senza documenti. E gli italiani con le ucraine e le russe? Del Latin Lover, si sa che l'uomo italiano è il più bello del pianeta! (Eh, come no!)
Poco importa che, nella realtà, i casi che conosco riguardano o ucraini, moldavi e russi residenti da tempo in Italia e già muniti di permesso di soggiorno, o italiane che vivono in Russia, o ragazze che vanno a trovare il ragazzo ucraino bloccato in Ucraina dalla legge marziale, e che pianificano di trasferirsi in Ucraina dopo la guerra, o anche expat che vivono in Paesi terzi. Insomma, nessuno, ma nessuno, che cercasse il visto italiano. Anche perché la maggior parte degli ucraini preferirebbe emigrare semmai in Repubblica Ceca, Germania o Svezia e qui ci vengono solo se hanno dei parenti.
Circa quest'ultimo punto, vorrei concludere con una piccola digressione.
In Italia, da ciò che vedo, la maggior parte delle persone giovani e colte, di talento e di buon livello culturale sono quasi tutte già fuggite all'estero. Sono rimasti sono gli scarti, quelli senza qualifiche valide, o con impedimenti di vario tipo all'espatrio (pochi risparmi, casa di proprietà, parenti invalidi, figli unici con genitori anziani) o che parlano solo italiano, i vecchi e pochissimi patrioti che scelgono di restare qui nonostante gli stipendi ridicoli, l'ambiente lavorativo osceno, il lavoro che non si trova e il degrado culturale. Perché mai un ucraino, potendo andare ovunque in Europa, dovrebbe scegliere l'Italia? Qualcuno la sceglie per il clima mediterraneo, ok, ma questi quattro gatti che vengono andrebbero applauditi per il coraggio.
Di conseguenza, trovare - in patria - un uomo piacevole, specialmente in alcune regioni, è diventato persino più complicato di prima. Ci sono giornate in cui in giro vedo solo vecchi, donne con bambini (pochissimi) e qualche uomo. Fra questi, i più carini sono quasi sempre stranieri e, in entrambi i casi, già sposati. Gli altri sono scarti: drogati, alcolizzati, disoccupati, ludopatici, tatuati, obesi o lavoratori in nero, uomini bruttissimi o sporchi o cafonissimi e rozzi e chiusissimi di mente. Insomma, da impiccarsi. Davvero capisco le ragazze italiane che cercano ragazzi stranieri sui social e poi li vanno a conoscere in autobus o volo low cost.
*Chad, nome di persona americano, usato sui forum della manosphere per indicare un uomo attraente, spesso dotato di un harem di donne che cambia a giro.
**Inozemnyj: "straniero" in lingua ucraina. A differenza dell'italiano, in ucraino il termine non ha connotazione negativa (strano-straniero), bensì significa solamente "persona proveniente da un'altra terra".
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