Bentornati sul blog "Italiane dell'Est". Oggi tratterò l'argomento "il tiraggio delle donne italiane" e cercherò di spiegare il concetto del tiraggio, che molte persone non sanno ben spiegare.
Il significato del verbo "tirarsela", in effetti, in italiano è poco chiaro e di difficile spiegazione. Tutti usano questo verbo, ma pochi lo sanno spiegare. Cosa caratterizza una donna che se la tira? Anche io brancolavo nel buio e non riuscivo a spiegare cosa facesse una donna che se la tira.
Su un forum italiano, una donna italiana affermava che le donne femminili sono quelle che la danno facilmente, mentre quelle che se la tirano sono quelle che, al contrario, non si concedono facilmente e che vengono odiate dagli uomini rifiutati. Ma è davvero così?
La risposta è no. Ovviamente non potrebbe essere questa la spiegazione, perché anche all'estero le donne non ci stanno. Del resto se una è sposata, fidanzata o semplicemente non attratta, perché dovrebbe concedersi sessualmente? Le donne sono donne ovunque in fin dei conti.
Per comprendere meglio il significato del verbo "tirarsela", dunque, sono dovuta ricorrere alla descrizione che, delle donne italiane, fanno le donne russe che vivono in Italia e della traduzione del vocabolo usato. Un vocabolo che, onestamente, mi ha colpita abbastanza.
Iniziamo.
Nei video sulle donne italiane, le donne russe usano spesso la parola самооценка a proposito delle donne che popolano la penisola. Questa parola potrebbe essere tradotta come autostima, nel senso che le italiane hanno una grande autostima. In realtà il significato del vocabolo è più profondo.
Samootzenka indica la visione o la percezione che una persona ha di sé stessa, in quanto la radice "otzenka" significa piuttosto giudizio. Samootzenka è dunque il giudizio che le donne italiane hanno di loro stesse. E quando questo vocabolo lo si trova in associazione ad aggettivi come alto (vysokij) o grande (bol'shoj) allora ciò che le russe intendono dire è che le italiane si sovrastimano. Hanno cioè un'alta opinione di loro stesse. Opinione così alta da essersi persa nello spazio, si sottintende.
Non intendono dire che le italiane hanno grande autostima, bensì che si sovrastimano, dunque che si sopravvalutano rispetto alla realtà oggettiva.
Tutto questo fa sì che le donne italiane snobbino il prossimo o non lo reputino alla loro altezza, anche quando esse stesse sono persone al massimo mediocri.
Ecco il vero significato del tirarsela. Non significa non darla, ma trattare il prossimo come se si fosse delle regine che si rivolgono ad uno schiavetto o ad un essere immondo o indegno.
Però debbo dire che lo stesso atteggiamento lo percepisco anche negli uomini italiani, nel senso che ho sentito alcuni di loro autoelogiarsi in maniera risibile. Ricordo un certo Mario, giunto sulla soglia dei 33 anni senza capelli, con la pancetta, con la mascella in avanti, basso e tarchiato, compiere una descrizione di sé stesso come di un imprenditore di successo (la sua famiglia possedeva due piccoli business, uno dei quali aperto dal padre) e di non essere poi un brutto ragazzo, anzi, di essere abbastanza carino. Sia carino che ragazzo erano, giuro, inappropriati su di lui, essendo il sosia di zio Fester E un UOMO di 33 anni. E, venendo alle pretese che zio Fester aveva, elenco:
- una ragazza giovane
- una ragazza alta e magra
- una ragazza di bell'aspetto (sul genere modellina dell'est o fighetta italiana)
- istruita
- non imbarazzante in pubblico
- elegante e a modo
- senza figli.
Ovviamente Fester è andato a popolare la schiera degli incels, dopo aver disseminato un po' di soldi in Romania, Lituania e Russia. Proprio come molti suoi omologhi femmine popolano la schiera di gattare.
Diciamocelo: in Italia di uomini bruttini con una qualche proprietà di famiglia ce ne sono molte, mentre le donne belle e giovani sono rare un po' ovunque, quindi perché una donna giovane e bellissima avrebbe dovuto scegliere lui, mediocre di fisico e di carattere? Lui ovviamente si percepiva come un genio, un filosofo, un artista e un imprenditore di successo.
Ma alla domanda "PERCHÉ, IN ITALIA, LA GENTE SE LA TIRA?" la risposta latita.
Alcune russe hanno scritto che il problema nasce e trae origine dall'infanzia, quando qualsiasi bambina si sente dire migliaia di volte :"Sei bellissima, sei bravissima! Meriti il meglio!". In questa fase si forma un'immagine alterata del sé e, la bambina (o bambino) inizia ad identificarsi come una persona attraente e talentuosa anche quando non lo è. Una persona superiore alla media, che vale e che merita il meglio.
<<In Russia non è così. >> Scrivono diverse utenti russe.
Posso confermare che la società russa o ucraina, in generale, tende a fare meno complimenti al prossimo, che sia ai bambini o alle donne. <<L'educazione russa porta molte donne ad avere bassa autostima e scarsa considerazione di sé.>> Scrive un'altra. <<Forse molte delle nostre donne dovrebbero prendere ispirazione dalle italiane. Non c'è nulla di male nell'avere un'alta opinione di sé stesse. >> Scrive qualcuna.
Confermo quanto dicono, in Ucraina l'educazione è più severa e si tende a sminuire il proprio figlio o figlia; però, aggiungo io, ho rinvenuto la stessa caratteristica anche negli uomini russi e ucraini. Molti di loro, nonostante abbiano lauree in ingegneria, medicina o economia (per dirne tre a caso), siano di bell'aspetto e virili, sono anche davvero poco ricreduti, sono modesti e gentili e molte volte si percepiscono anche come brutti, perché sentono sempre dire che gli uomini slavi sono brutti, quanto non è così. Questo li porta ad impegnarsi (o a deprimersi) e restano umili.
L'educazione russa è più all'antica e più legata forse alla religione, pertanto si dà ancora molto valore all'umiltà (skromnost').
Del resto è così, se vuoi attrarre gente, inizia ad essere quella persona che gli altri vorrebbero genuinamente intorno a sé, e non per prendere qualcosa, ma con disinteresse , per il piacere della tua compagnia.
Commenti
Posta un commento