Le russe sono meno emancipate delle italiane? Un confronto (parte I)

Sempre più spesso mi capita di leggere o sentir parlare uomini italiani di donne russe, ucraine e bielorusse in maniera davvero ignorante e stereotipata, il che mi da sinceramente fastidio. In particolare riscontro, nelle loro parole, cliché spesso legati ancora ai tempi del comunismo, quando "si era poveri ma si stava meglio" e si stava meglio quando si stava peggio.
Purtroppo, signori miei, l'Italia - e di conseguenza le coppie miste italo-russe - hanno un'età media di +46-50'anni, quindi i loro ragionamenti sono rimasti fermi a tanti anni fa. Io, però, sono una donna italiana giovane e in coppia mista con uno slavo, quindi ho, se non altro, una prospettiva più contemporanea e aggiornata sul mondo russo, che ovviamente in Italia non troverà molto spazio in quanto i giovani sono azzittiti da questa frangia gerontocratica. Lo sappiamo bene, no? Ma comunque... Scrivo lo stesso.

La tua casa con una moglie russa: lo dicono i boomer italiani, quindi è vero!!!

Un must del repertorio riguarda la presunta minore emancipazione delle donne russe rispetto alle italiane, sbandierata dagli italiani con simpatie conservatrici e neofasciste; dall'altra parte leggo, all'opposto, alcuni uomini italiani che affermano, invece, che le donne russe sono più emancipate e sessualmente disinibite di quelle italiane, riesumando la vecchia retorica comunista secondo la quale le donne sovietiche avevano raggiunto la completa parità con gli uomini e si erano liberate dai dogmi religiosi, mentre le donne italiane vivevano ancora in una società cattolica, repressa e bigotta. Una donna italiana, secondo i comunisti della mutanda, non fa mai la prima mossa e te la dà col contagocce e solo a missionaria e soprattutto dopo mille tribolazioni da parte dell'uomo-moscone italico. In Russia? Te la tirano dietro, sono atee e porcone, zio mio!  Ma qual è la verità?

La risposta secca, a mio avviso, è che le donne russe e italiane del 2024 sono più o meno sullo stesso livello di emancipazione e non vi è una grossa differenza fra di loro; ma, per affermare ciò (e fra poco motiverò tale risposta) devo premettere che mi sto riferendo appunto alle donne russe e italiane di oggi, quindi da una parte alle donne italiane che vivono in un'Italia europea, di destra e meloniana e, dall'altra, alle donne russe che vivono in epoca putiniana, con tutte le caratteristiche annesse e connesse a tale dittatore. Tale premessa è importante da fare, perché la situazione delle donne russe oggi è molto cambiata rispetto all'epoca sovietica. 

Va anche premesso che, alla nascita, probabilmente siamo tutte uguali; MA il Paese in cui cresciamo e viviamo e la cultura che assorbiamo ci differenziano abbastanza gli uni dagli altri in corso d'opera, poiché alla nascita siamo come recipienti vuoti, che vengono riempiti di valori e modus vivendi dalla famiglia e dalla società intorno a noi, nonché dai media e, oggi, il mondo è molto più globalizzato, persino la Russia.

RUSSE PUTINIANE VS ITALIANE MELONIANE

Ragazza cattolica
Partiamo da qui. Entrambi i Paesi sono governati da partiti che appoggiano politiche conservatrici in merito alla famiglia. Il governo di Putin ha promesso un milione di rubli (all'incirca 50.000€) alle donne che faranno dieci figli, mentre la Meloni ha aumentato un po' gli assegni familiari e ha reso i nidi quasi gratuiti per le famiglie italiane. Entrambi i governi si professano conservatori, tradizionalisti e ostili all'aborto e alla maternità surrogata, tuttavia l'aborto resta ancora legale in entrambi, mentre la maternità surrogata è stata ristretta, soprattutto per gli stranieri, ma non del tutto abolita, in Russia. In maniera quasi speculare, l'Italia di Giorgia Meloni ha iniziato a perseguitare un po' di più le coppie che ricorrono alla surrogazione all'estero, benché nulla di definitivo sia ancora stato fatto. Tante chiacchiere e pochi fatti, probabilmente per paura di scontentare l'elettorato moderato. Ma, dico io, NIENTE PAURA! REALIZZATELO QUESTO CAMBIAMENTO, SENNO' PERCHE' VI HANNO VOTATI? Zio mio, questo è il problema delle società invecchiate, per fare due passi ci mettono 40 minuti.

Entrambi i governi si sono posti l'obbiettivo di rilanciare la natalità, diminuire il numero di aborti e, infine, promuovere la famiglia tradizionale. A tal fine, in Italia si fa leva sulle frange cattoliche della società, mentre in Russia Putin ha proposto, in politica interna, l'antica sinfonia bizantina: ossia un'alleanza fra potere politico/zar (Putin) e la chiesa ortodossa di Mosca (Kirill), come da tradizione medievale. Se non altro lui fa quello che dice, ossia segue la tradizione dei padri, dei nonni e dei trisavoli pure.

RIDURRE GLI ABORTI E I DIVORZI

Al crollo del comunismo sovietico la società russa era ridotta a brandelli. Il numero di divorzi era altissimo, l'aborto era la prima causa di decesso della popolazione russa e il Paese era investito da una crisi economica spaventosa. Ad oggi la situazione economica russa non è affatto rosea come afferma il Presidente Putin, infatti il 20% dei russi, per lo più pensionati e donne con scarsa istruzione, vivono con meno di 200€ al mese. Fra le categorie fragili segnalo: pensionati, madri single con figli, invalidi, minoranze etniche e popolazione rurale. I poveri sono così tanti e così fortemente poveri (si stima che siano almeno 30.000.000) che l'esercito russo ha reclutato tantissimi uomini che si sono arruolati volontariamente per estinguere mutui, debiti e rate varie e per ricevere uno stipendio di circa 2000€ al mese. Pensate che, per questa cifra, molti si mettono a rischio di morte andando a combattere in Ucraina, dove le stime parlano di circa 700 morti al giorno fra i russi, soprattutto durante le battaglie più accese. In questo caso, Putin probabilmente si è ispirato alla tradizione della Prima Guerra Mondiale, come vedete ci sta facendo vivere diverse epoche storiche "tutte in uno".

In questo contesto così fragile economicamente, Putin ha pensato non tanto di aiutare i russi ad uscire dalla povertà, ma di ristabilizzare la società partendo dalla famiglia, cercando di frenare il numero di divorzi e aborti. Tuttavia la Russia continua ad avere una natalità molto bassa e divorzi alti, la natalità è spinta un po' in su dalle minoranze islamiche. Dunque la Russia condivide con l'Occidente gli stessi problemi: scarsa natalità, invecchiamento della popolazione e crescita demografica fra le minoranze non russe, in un contesto, però, di maggiore povertà e di guerra, in cui molte donne resteranno semplicemente vedove.

L'unico segnale positivo viene dal fatto che oggi, in Russia, il numero di aborti è uguale a quello delle nascite, mentre in precedenza era addirittura superiore! Con questi dati alla mano, non posso assolutamente confermare che le donne russe siano più conservatrici di quelle italiane. Allo stesso tempo, nemmeno le italiane sono più molto conservatrici. Sebbene in Italia vi siano molti meno aborti e divorzi che in Russia, le donne italiane si sposano anche molto meno e decisamente più tardi (in media) delle russe.

In altre parole, sembrerebbe che cambiando l'ordine degli addendi la somma sia la stessa. Ovvero, le donne russe e italiane arrivano allo stesso risultato (pochi figli, poche coppie stabili) seguendo due percorsi diversi. In Italia ci sono meno divorzi che in Russia, ma in Russia nascono leggermente più bambini, parliamo di millesimi in percentuale.
Anche in Italia le difficoltà economiche impattano sulla scelta delle donne di non avere molti figli, per altro in Italia le donne sono sì più benestanti che in Russia, ma godono di meno assistenza delle donne russe: i nidi e le scuole italiane coprono molte meno ore di quelle russe e le nonne italiane vanno in pensione più tardi di quelle russe, per cui, quando potrebbero stare con i nipoti, spesso non sono più in forze.

A questo proposito va anche segnalato che le donne italiane che oggi sono nonne appartengono alla generazione femminista post-sessantottina che è già tanto se hanno avuto uno o due figli (molte loro coetanee non li hanno proprio fatti) e spesso non vogliono fare anche le nonne, nonostante godano spesso di un buon reddito, una buona pensione e spesso anche di una salute più che decente. Viviamo nell'epoca dell'egoismo. 
Penso che il tresciume (adattamento dalla parole inglese trash = spazzatura e cattivo gusto) più assoluto si sia raggiunto con: 


UOMINI  E DONNE OVER! Signore e signori, queste dovrebbero essere le matriarche di famiglia, coloro che, raggiunta la pensione, stanno con i nipoti e insegnano loro la vita domestica, trasmettono ai piccoli i valori e le tradizioni italiane e insegnano la morale cattolica, socialista, laica e democratica. PURTROPPO, e sottolineo PURTROPPO abbiamo invece questo: sessantenni che si mettono a fare le ventenni e  che pensano ancora a farsi rimorchiare da qualche marpione tronista di turno, sicuramente non pensano a crescere i nipotini e, qualora lo facessero, spesso si limitano a piazzarli davanti a TV e Playstation. Sono molto più interessate alle chat, alle telenovele e al botulino.

In Russia onestamente ho visto donne over 60 decisamente più serie delle nostrane, ma parliamo delle ex sovietiche. Quanto tempo è rimasto prima che anche lì arrivi il degrado? Credo molto poco, perché purtroppo...PURTROPPO ci imitano e questi programmi non sono solo spettacolo, questi programmi entrano nella testa delle spettatrici e plasmano una nuova mentalità, dunque sono DELETERI e andrebbero ABOLITI.

Ora, io non credo che Piersilvio Berlusconi leggerà mai questo blog, ma qualora questo miracolo si verifichi, ho una richiesta: intanto complimenti per aver iniziato a ripulire Mediaset, ora rifletta bene su cosa mandate in onda, perché non si può promuovere la famiglia tradizionale, piangere ogni Dicembre le culle vuote e poi trasmettere questo in TV. Non solo fa male alle donne e agli uomini italiani, ma fa male anche agli stranieri che vivono in Italia, guardano questi programmi e li raccontano alle connazionali rimaste in patria. Esportiamo questo, l'Italia all'estero si fa conoscere per queste cose. Scusate, a me piaceva quando eravamo conosciuti per il Rinascimento.

D'altra parte, venendo alle russe, già oggi le loro frange istruite non sono di certo allegre massaie contente di preparare i pel'meni al muzh come facevano le mie zie acquisite ucraine negli anni '70, ormai le russe di città e più benestanti sono impazzite quasi al pari delle italiane. Adorano la chirurgia estetica e il botulino, usano Tinder dove spesso si descrivono come boginy (dee) in attesa di un Cavaliere Bianco monetato, russo, cinese o straniero che sia che zerbini per loro e generalmente hanno il divorzio facile quando le cose vanno male. A differenza di quanto credono molti italiani, anche in Russia esistono gli alimenti che corrispondono a circa il 25% dello stipendio del marito per figlio. Quindi anche in Russia ci sono molti uomini ridotti al lastrico da un divorzio. La differenza è che la società russa ha rimonciato molto prima di quella italiana a ripromuovere il matrimonio eterosessuale e religioso e la famiglia tradizionale e investe molti soldi in propaganda, ma non sempre propaganda e realtà coincidono.

Tuttavia Putin e la Meloni stanno per lo meno cercando di frenare il degrado (nel caso di Putin, diciamolo, aggiungendo un diverso degrado al precedente degrado e mi riferisco alla guerra in Ucraina), ma... La vedo dura. Siamo quasi al livello di Don Quixote che lotta contro i mulini al vento. Forse andrebbero aboliti Tinder, Uomini e Donne e Facebook per riportare la gente ad un grado di normalità accettabile, ma non credo che ciò sia possibile, almeno non in un Paese democratico come l'Italia. Vedremo come va in Russia, dove di democrazia non c'è traccia. Per me, l'unica soluzione plausibile sia iniziare ad insegnare ai ragazzi e alle ragazze l'importanza della famiglia e dei figli per la sopravvivenza delle culture autoctone europee, così come si fa educazione sessuale, andrebbero fatti corsi - magari inizialmente solo  ad adesione volontaria - di educazione sentimentale e matrimoniale, ossia come stare in coppia rispettandosi a vicenda e perché sposarsi e avere due figli per donna è importante per la società (pensioni, espansione economica, preservazione delle culture europee, benessere psicologico delle persone e meno violenza, in quanto gli uomini che sono in coppia hanno maggiori crolli di testosterone dovuti ad una vita sessuale stabile e sono anche più prudenti e meno inclini a farsi sbattere in galera, soprattutto se hanno figli da mantenere).

Per oggi è tutto, purtroppo un confronto approfondito fra russe e italiane richiede tempo e penso che mi occorreranno diversi articoli per regalarvi un quadro veritiero della situazione. Dunque, continuate a seguirmi.

Commenti

  1. Le nuove russe adepta sororitas...

    RispondiElimina
  2. https://qph.cf2.quoracdn.net/main-qimg-10bd07b6217073b55d86f47c6f5aba60

    RispondiElimina

Posta un commento