Bentornati sul mio blog. Quest'oggi vi voglio parlare dell'homeschooling, ossia un metodo di insegnamento da privatista, che consente ai genitori di educare autonomamente e personalmente i propri figli, facendo scuola a casa.
Chiamato anche educazione parentale, esso consiste nello scolarizzare a casa i propri figli, sia di persona, col genitore (in genere la madre) che fa le veci dell'insegnante, sia avvalendosi di insegnanti privati. Quest'ultimo metodo viene solitamente definito "privatista", ed era abbastanza comune nel secolo scorso fra le famiglie abbienti dell'alta borghesia, che non voleva che i propri figli si mischiassero alla plebe. Ciò che ben pochi sanno è che l'home schooling è ancora perfettamente legale anche in Italia e che i genitori hanno ritto il diritto di educare di persona i figli, benché non se ne parli mai né pubblicamente né in TV (troppo impegnata a parlare di femminicidi o di cucina).
Personalmente l'ho scoperto grazie al commento di un mio lettore dalla Repubblica Ceca, il quale mi disse che sua sorella aveva scelto di educare a casa i suoi tre figli. Incuriosita, ho svolto qualche ricerca su internet, scoprendo che questo metodo scolastico viene praticato abbastanza negli Stati Uniti ed è "in" soprattutto fra le adepte del movimento tradwives, del quale il mio blog ogni tanto si occupa. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un movimento affiliato alla destra conservatrice e religiosa americana, che tenta di recuperare i ruoli tradizionali di genere e di coppia (l'uomo va al lavoro, la donna cucina cibo genuino e alleva i figli, spesso molti, appunto ricorrendo anche all'homeschooling). Per chi non lo sapesse, io ho aderito a questo movimento (praticamente sconosciuto in Italia, dove le cose arrivano sempre con 10-20'anni di ritardo), nonostante abbia una formazione liceale e universitaria, in quanto ho scelto di dare la priorità alla famiglia (il mio sogno era costruirmi una famiglia in stile '800). Mio marito proviene dall'ex Unione Sovietica, e, proprio nei Paesi dell'ex Patto di Varsavia, sono frequenti movimenti delle destre conservatrici, finalizzati al recupero delle identità nazionali, della religione e delle tradizioni locali, come reazione a decenni di comunismo.
Dopo aver letto molte opinioni a sostegno di questo metodo, soprattutto fra le mamme americane che lo praticano, ecco un elenco dei punti a favore di esso che ho trovato online.
- NESSUNA ESPOSIZIONE A IDEOLOGIE WOKE, DI GENERE O AD ALTRE IDEOLOGIE SGRADITE ALLA FAMIGLIA D'ORIGINE.
La scuola pubblica, a detta di molte madri americane e non solo, è ormai intrisa di ideologia WOKE e di altri contenuti che potrebbero non essere in linea con i valori tradizionali professati dalle famiglia, ad esempio (cito qualcuno giusto ad esempio) la teoria di genere, il femminismo estremo, l'ateismo, una visione di sinistra della società in cui sono promosse solo le minoranze, o anche l'educazione sessuale, che magari alcune famiglie preferirebbero affrontare privatamente o assieme ad un'educazione affettiva di tipo religioso, ecc. Qua spezzo una lancia a favore della scuola pubblica italiana: essendo l'Italia un Paese cattolico, bene o male ancora ci salviamo: nelle nostre scuole pubbliche ci sono ancora sia il crocifisso che ore di religione e si celebrano ancora il Natale e la Pasqua. Tuttavia, altri Paesi hanno già iniziato l'opera di smantellamento: nelle scuole non ci sono simboli religiosi e il Natale si chiama "Festa d'Inverno", in modo da non scontentare le minoranze. Ecco, se vivessi in un Paese del genere probabilmente mi affiderei, potendomelo permettere, ad una scuola privata ortodossa o cattolica, oppure all'educazione parentale. Aggiungiamoci anche che alcune zone degli USA e d'Europa, dopo l'arrivo delle risorse, si sono trasformate in ghetti malavitosi e anche degradati, nonché pericoloso, Ecco spiegato il diffondersi dell'homeschooling fra i bianchi conservatori (e, più in generale, fra coloro che non intendono mandare i figli a scuola attraverso un metal detector).
- NESSUN DANNO ALLA SOCIALIZZAZIONE E MENO ANSIA DA SEPARAZIONE NEL BAMBINO.
Secondo le mamme che praticano l'educazione parentale, la socializzazione dei bambini non viene compromessa dell'homeschooling, in quanto i bambini possono socializzazione lo stesso durante le attività pomeridiane, che spaziano dallo sport al teatro a corsi vari.
Secondo queste mamme, inoltre, il bambino subirebbe meno il trauma della separazione dalla madre in età precoce, affronterebbe gli studi con meno ansia, all'interno di un ambiente familiare conosciuto, privo di bullismo, sotto controllo parentale. Inoltre, trascorrendo più tempo a casa con la madre, avrebbe modo di imparare a svolgere le faccende domestiche, cucinare cibo sano o imparare lavori di fai-da-te insieme al padre. Per i maggiori, sarebbe una buona occasione per imparare ad aiutare i genitori con i fratelli più piccini, mentre, per i minori, un'occasione per apprendere dai fratelli grandi.
- BUONI RISULTATI SCOLASTICI
Ex bambini, ormai adulti, educati a casa affermano di essere riusciti ad affrontare gli esami di fine anno per l'ammissione all'anno successivo senza problemi, e di essere riusciti ad entrare e frequentare l'università, spesso con risultati persino migliori di ragazzi che avevano frequentato la scuola pubblica. La madre, infatti, ha un numero di "alunni" molto più basso di quello che gestisce un'insegnante. Nel caso italiano, poi, ormai ci sono classi piene di studenti stranieri che non parlano bene l'italiano, che hanno religioni e stili di vita diversi dai nostri, o con bisogni speciali, che rallentano il programma di studi dell'intera classe.
Naturalmente, per affrontare l'homeschooling, occorre che la madre abbia una buona formazione scolastica e sia capace di seguire i figli con le lezioni.
L'homeschooling, in Italia, è legale fino al quinto superiore, in pratica per tutta la durata della scuola dell'obbligo, tuttavia alcune mamme possono scegliere di fare educazione parentale solo fino alla fine delle elementari o delle medie, insomma, fin dove se la sentono e riescono a seguire il programma di studi. Occorre solo avvisare l'istituto scolastico di zona circa il metodo educativo scelto e affrontare un esame annuale finale per certificare che il bambino abbia appreso i contenuti base dell'anno scolastico di pertinenza.
Ecco una cosa che davvero manca alle scuola italiana. FLESSIBILITÀ significa che, se oggi il bambino non ha voglia di studiare di mattina, può farlo nel pomeriggio. Significa che, se il bambino si appassiona di un argomento, può approfondirlo. Significa che, se un bambino apprende velocemente un argomento ma fa fatica con un altro, la madre può dedicare più tempo agli argomenti ostici, senza dover adattare i tempi alla media di una classe con 20 alunni. Significa che, se oggi è una bella giornata, si può andare a studiare all'aperto nel parco. Significa che, dopo ogni ora di studio, si può fare una pausa. Flessibilità significa imparare ad organizzarsi e gestirsi da soli. E, se in qualche materia la madre non è in grado di fare da sola, può pagare un insegnante che, privatamente, svolga qualche ripetizione privata.
La gamma di opzioni è davvero illimitata, pensiamoci: possiamo svolgere alcune lezioni nel parco, in spiaggia, in biblioteca o dentro un museo. La scuola non diventa più un luogo a parte di segregazione, con orari scanditi e inflessibili, ma un sottofondo alla quotidianità, una parte integrante della vita, un apprendimento continuo, sconfinato, senza i limiti imposti dai curricula scolastici e dalle mura della scuola, adattati ad una media nazionale, dove i bambini sono solo unità.
Sebbene all'inizio fossi perplessa da questo metodo e la prima volta che lo sentii nominare lo interpretai come una follia snobistica e un'orrenda limitazione della socialità dei bambini, oggi come oggi la penso diversamente. Anche perché la scuola pubblica italiana è stata davvero smantellata, dalle mie parti, ad esempio, la scuola non ha il servizio mensa, non offre il doposcuola e, in classe, ci sono almeno 5 bambini stranieri che hanno difficoltà con la lingua italiana. Ma attenzione, io non sono razzista, i miei stessi figli sono misti. Il punto è che ci sono genitori stranieri di buona cultura che seguono attivamente i figli con la scuola e stanno loro dietro, affinché i bambini non restino indietro rispetto ai loro coetanei italiani. Tuttavia ce ne sono anche altri che, per ragioni economiche, devono lavorare entrambi tutto il giorno e che tralasciano molto l'educazione dei figli. Spesso loro stessi parlano poco o male l'italiano. Capitano compagni che, dopo anni di scuola, ancora non riescono a scrivere in italiano, che rallentano il programma e che in aula dicono parolacce, si alzano, danno fastidio e fanno perdere tempo agli altri. Per non parlare del problema del bullismo, spesso ignorato dagli insegnanti che, talvolta, addirittura difendono i bulli.
Purtroppo non conosco ancora nessuna mamma italiana che pratichi l'educazione parentale (ovviamente lei deve essere casalinga e con un buon livello d'istruzione), e questo mi frena dal praticare personalmente l'homeschooling. Mi piacerebbe scrivermi con qualche mamma che lo pratica, in modo da avere dritte su come organizzare un programma scolastico e come affrontare l'esame da privatista di fine anno. E voi cosa ne pensate? Pratichereste mai l'homeschooling con i vostri figli?
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